PREMESSA (stralci) I termini contenuti nel presente dizionario derivano esclusivamente dalla memoria dell'autore..La ricerca etimologica è un percorso pieno di insidie, dovute ad una ricostruzione ardua, in cui le incertezze sono, per motivi obiettivi, scontate e prevedibili… Morfologia, fonesi, similitudini, traslazioni, più o meno verosimili e probabili, sono l'unica guida; la sola certezza verificabile è l'esistenza attuale dei termini riportati e, talvolta, di termini scomparsi o in disuso… Tuttavia impronte e calchi e le regole linguistiche, consentono di poter affermare che, in linea generale, la ricostruzione operata con il presente dizionario, può considerarsi corretta. Laddove non dovesse risultare esserlo, ce ne scusiamo con i lettori… PREFAZIONE (stralci) All'epoca dell'unificazione del Regno d'Italia, 1861, la lingua italiana era parlata solo da un'esigua minoranza della popolazione…Si è diffusa in seguito con un'intensa campagna contro l'analfabetismo… Ne è derivato, nel tempo, una continua erosione degli idiomi preesistenti… È certo infatti che, nel corso del tempo, il patrimonio linguistico si è depauperato: molti termini dialettali sono scomparsi e vanno via via scomparendo….; ad ogni passaggio generazionale si registra una inevitabile dispersione dell'antica ricchezza lessicale… Il poeta siciliano Ignazio Buttitta, nella sua più bella poesia, dice, con profonda amarezza e malinconica lucidità: ....Mi nn’addùgnu òra, mèntri accòrdu la chitarra d'u dialèttu ca pèrdi na còrda a lu jòrnu..., ...me ne accorgo adesso, mentre accordo la chitarra del dialetto, che perde una corda al giorno.... Nasce così la spinta a condensare in un testo, che non è un vocabolario (ve ne sono diversi) ma un dizionario etimologico (con i limiti che più avanti verranno delineati), il residuo patrimonio dialettale. |
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INTRODUZIONE (stralci) Il siciliano non è, attualmente, una lingua ufficiale riconosciuta dalle istituzioni.L'UNESCO, nel Red Book On Endangered Languages: Europe (Libro rosso delle lingue a rischio di estinzione: Europa), lo classifica alla VI categoria delle "not endangered languages with safe transmission of language to new generations" (lingue non a rischio di estinzione con trasmissione sicura del linguaggio alle nuove generazioni). Il Centro Ethnologue di Dallas, che cataloga e valuta le lingue conosciute nel mondo, definisce il Siciliano "distinct enough from standard Italian to be considered a separate language" (abbastanza distinto dall'italiano standard da essere considerato un linguaggio separato). La Regione Siciliana, con la Legge Regionale 31 Maggio 2011, n. 9, G.U.R.S. 3 Giugno 2011, n. 24, introduce "Norme sulla promozione, valorizzazione e insegnamento della storia, della letteratura e del patrimonio linguistico siciliano nelle scuole".. La lingua italiana e il siciliano: DANTE ALIGHIERI Analisi del De vulgari eloquentia (Cap. XII) e delle valutazioni espresse dal Sommo Poeta in merito al siciliano ed alle origini della lingua italiana. PRESENTAZIONE (stralci) La struttura morfologica del dialetto siciliano è sostanzialmente
derivata dal latino volgare,(1) al pari dell'italiano, ma con un
sistema morfo-fonetico proprio… Le distinzioni dialettali L'idioma, pur con una base identica, presenta delle parziali differenze territoriali, con caduta o aggiunta di vocali o consonanti, con mutamenti, dittongazioni, etc.Una classificazione dettagliata non è operabile; si può fare una distinzione di massima: - Per grandi linee, tra i territori che corrispondono all'antica suddivisione della Sicilia abitata dagli Elimi (la propaggine occidentale), dai Sicani (la parte centrale) e dai Siculi (la parte orientale); - Territoriale; nell'ambito dei territori, sempre approssimativamente, si possono individuare: Catanese e Messinese, Siracusano e Ragusano; Palermitano, Valle del Belice-Agrigentino-Nisseno, Saccense, Trapanese (in tutto il trapanese il dialetto è sostanzialmente uniforme). Il Palermitano si distingue sia foneticamente che morfologicamente, in particolare, per le ricorrenti dittongazioni delle vocali aperte (V. nota in "Mutamenti"). Il parlato (ivi compresi toni e suoni) varia da zona a zona, nell'ambito delle stessa provincia, indipendentemente dalla provincia, e, talvolta, anche tra paese e paese. Tuttavia le varie parlate sono tra loro abbastanza comprensibili e il Siciliano scritto è sostanzialmente uniforme.
LE DOMINAZIONI IN SICILIA (stralcio) |
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Al fine di fornire un riscontro alle voci contenute nel dizionario, si delineano, sinteticamente, le dominazioni straniere che si sono succedute fino al 1860, epoca di affrancamento e di annessione dell'isola all'Italia unita. In origine, la Sicilia era abitata da tre popolazioni: - Gli Elimi: popolazione formatasi, secondo le fonti storiche,… - I Sicani: indigeni autoctoni, che abitavano… - I Siculi: secondo Filisto di Siracusa provenivano dall'Italia, con a capo… Seguono: La dominazione GRECA (800 - 241 a.c.) La dominazione ROMANA (241 a.c. - 440 d.c.) I Vandali (440 - 491) La Dominazione GOTICA (491 -535) La dominazione BIZANTINA (535 - 827) La dominazione ARABA (827 - 1060) La dominazione NORMANNA (1060 - 1194) La dominazione SVEVA (1195 - 1266) Federico II (1208-1266) - Manfredi di Hohenstaufen (1250 - 1266) La dominazione ANGIOINA (1266 - 1282) La dominazione SPAGNOLA (1282 - 1713) La dominazione SABAUDA (1713 - 1718) La dominazione AUSTRIACA (1718 - 1734) Ritorno della dominazione SPAGNOLA (1735 - 1860) |
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